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LINFODRENAGGIO MANUALE
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Il linfodrenaggio manuale è una tecnica di massaggio messa a punto per drenare la linfa presente nel circolo linfatico dell’organismo; la linfa è un liquido derivante da un ultrafiltrato del plasma e la sua circolazione nell’organismo avviene attraverso vasi linfatici. Scopriamo di più sulla tecnica, i suoi benefici e le eventuali controindicazioni.
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Benefici del linfodrenaggio manuale
Il linfodrenaggio manuale, se effettuato da operatori adeguatamente formati, può essere utilizzato sia a livello medico che a livello estetico. I suoi effetti principali sono:
• effetto antiedematoso, contro gonfiori, ristagni e cellulite, per il trattamento di disturbi di origine reumatica articolari e extra articolari;
• effetto sulle difese immunitarie: in tutti quei casi in cui si voglia migliorare l’immunità locale, come nel caso di acne, piccole ferite o ferite post operatorie non in fase acuta, nei casi di edemi della gravidanza, edemi nella sindrome premestruale, edemi post operatori e traumatici;
• effetto cicatrizzante; miglioramento della microcircolazione, favorendo una maggiore ossigenazione dei tessuti e migliorando visibilmente il tono e l’aspetto generale cutaneo;
• effetto rilassante, per la sua ritmicità e per la caratteristica leggerezza delle manovre di sfioramento;
• effetto rigenerante proprio grazie al miglioramento della microcircolazione, utile quindi usare il linfodrenaggio manuale in caso di malattie cutanee.
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Benefici del linfodrenaggio manuale
Il linfodrenaggio manuale, se effettuato da operatori adeguatamente formati, può essere utilizzato sia a livello medico che a livello estetico. I suoi effetti principali sono:
• effetto antiedematoso, contro gonfiori, ristagni e cellulite, per il trattamento di disturbi di origine reumatica articolari e extra articolari;
• effetto sulle difese immunitarie: in tutti quei casi in cui si voglia migliorare l’immunità locale, come nel caso di acne, piccole ferite o ferite post operatorie non in fase acuta, nei casi di edemi della gravidanza, edemi nella sindrome premestruale, edemi post operatori e traumatici;
• effetto cicatrizzante; miglioramento della microcircolazione, favorendo una maggiore ossigenazione dei tessuti e migliorando visibilmente il tono e l’aspetto generale cutaneo;
• effetto rilassante, per la sua ritmicità e per la caratteristica leggerezza delle manovre di sfioramento;
• effetto rigenerante proprio grazie al miglioramento della microcircolazione, utile quindi usare il linfodrenaggio manuale in caso di malattie cutanee.
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Controindicazione del linfodrenaggio manuale
Esistono delle precise controindicazioni al massaggio linfatico manuale: non devono sottoporsi a linfodrenaggio persone affette da infezioni in fase acuta, eczemi e macchie della pelle, tumori maligni, insufficienza cardiaca, insufficienza renale, ipertiroidismo, asma bronchiale e bronchiti asmatiche acute, flebiti e tromboflebiti, ipotensione.
Mentre le manovre sull’addome del linfodrenaggio possono essere utili nella risoluzione della stitichezza cronica, vanno però evitate in caso di disturbi mestruali, gravidanza e in generale in caso di disturbi dolorosi del basso ventre.
La circolazione sanguigna e quella linfatica sono strettamente interconnesse: le proprietà nutritizie e l’ossigeno vengono trasportati dal sangue tramite la circolazione arteriosa alle cellule dei tessuti, le quali, a seguito dei propri processi metabolici, rilasciano nella circolazione venosa elementi di scarto.
Non tutti gli elementi però riescono a confluire nel circolo venoso: circa il 10% si riversa nel liquido interstiziale, cioè nella linfa, insieme a proteine ed elementi nutritizi.
Il sistema linfatico ha pertanto l’onere di riportare nel circolo venoso questi elementi e di smaltire quanto non metabolizzato nelle cellule dei tessuti.
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Una corretta circolazione linfatica è altrettanto importante di una corretta circolazione venosa. Tramite la fitta rete di capillari linfatici, attraversando le stazioni linfonodali, la linfa si riversa nel dotto toracico e nella cisterna del Pequet e infine nel flusso venoso.
Circolazione linfatica e circolazione sanguigna
La circolazione sanguigna e quella linfatica sono strettamente interconnesse: le proprietà nutritizie e l’ossigeno vengono trasportati dal sangue tramite la circolazione arteriosa alle cellule dei tessuti, le quali, a seguito dei propri processi metabolici, rilasciano nella circolazione venosa elementi di scarto.
Non tutti gli elementi però riescono a confluire nel circolo venoso: circa il 10% si riversa nel liquido interstiziale, cioè nella linfa, insieme a proteine ed elementi nutritizi.
Il sistema linfatico ha pertanto l’onere di riportare nel circolo venoso questi elementi e di smaltire quanto non metabolizzato nelle cellule dei tessuti.
Una corretta circolazione linfatica è altrettanto importante di una corretta circolazione venosa. Tramite la fitta rete di capillari linfatici, attraversando le stazioni linfonodali, la linfa si riversa nel dotto toracico e nella cisterna del Pequet e infine nel flusso venoso.
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Perché un massaggio linfodrenante manuale?
La circolazione della linfa, diversamente da quella arteriosa, è centripeta: percorre cioè il corpo dalla periferia (arti e testa) al centro (il tronco).
La circolazione del sangue nel corpo attraverso le arterie è dovuta al pompaggio del cuore, mentre il ritorno venoso è agevolato dai movimenti muscolari, da quelli respiratori e, in minima parte, dalla debole pulsazione delle arterie contigue.
La linfa percorre i vasi linfatici grazie alla propulsione di minuscole fibre muscolari lisce e da recettori nervosi che si contraggono automaticamente quando il tratto di vaso linfatico che rivestono si dilata a causa dell’aumento della linfa contenuta in esso. Le contrazioni, in condizioni di salute normali, sono circa 10-12 al minuto, con una pausa di 5 secondi ciascuna per il riempimento.
È pertanto semplice intuire come spesso la linfa possa, per motivazioni alimentari e di stile di vita, non drenare correttamente e ristagnare.
Il linfodrenaggio manuale permette di agevolare il ritorno della linfa nel circolo venoso, il riutilizzo delle sostanze utile e lo scarto di quelle non più utilizzabili dall’organismo.
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